Piccole euristiche da weekend per accogliere ciò che c’è, spostare il focus e immaginare forme nuove. Perché il contorno non separa: orienta.
Il contorno delle ombre: dove nasce la profondità
Quando osserviamo qualcosa, non guardiamo solo l’oggetto: guardiamo il contorno che la luce gli costruisce intorno.
In ambito artistico, il cosiddetto contorno delle ombre descrive il modo in cui luce e ombra si distribuiscono: bordi più netti o più sfumati, intensità che cambia, ombre che si alleggeriscono man mano che si allontanano dall’oggetto.
È da queste variazioni che nasce la tridimensionalità: la percezione di profondità, di movimento, di possibilità.
Quando pensiamo accade qualcosa di simile
Quando pensiamo accade, in un certo senso, la stessa cosa.
Così come l’occhio affida alla luce e all’ombra il compito di rendere leggibile una forma, anche la mente si orienta attraverso le euristiche: piccoli dispositivi cognitivi che ci aiutano a decidere dove guardare, cosa mettere a fuoco e quale parte della realtà può ancora emergere.
Non semplificano il mondo: lo rendono attraversabile.
Tre euristiche da weekend
Per questo abbiamo immaginato tre euristiche da weekend — non per semplificare, non per chiudere, ma per provare ad aprire gli spazi:
Accogliere ciò che c’è.
Riconoscere la luce e l’ombra che sono già presenti.
Spostare il focus.
Un lieve scarto può cambiare la profondità della forma.
Considerare le forme possibili.
Vedere nel contorno non un margine, ma un inizio.
Il resto è spazio da immaginare
Perché spesso il vero contorno non delimita: invita.





